Bibliografia
Essenziale
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Laura Cioni IL SANTO
SEMPLICE vita di san Riccardo Pampuri, Marinetti 1996.
Indice
Prefazione di Luigi Giussani
Introduzione
I. Da Trivolzio a Torrino
II. La costruzione di sé
III. Il mio segreto è mio
IV. E torna la lotta
V. Vedere sempre Gesù, Lui curare, Lui confortare
VI. Questioni di matrimoni, di politica e di scienza
VII. Inginocchiarsi nelle case
VIII. Un interesse sconosciuto
IX. Il dottore si ferma con me
X. No, niente di romantico
XI. Il calvario della tisi
XII. Rendere l'eroico quotidiano
Le lettere
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Prefazione
di Luigi Giussani
Il motivo profondo della devozione ai santi è fondato sulla grazia del Battesimo. Lo ricorda san Paolo, quando invita i Colossesi a ringraziare «con gioia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, perché ci ha messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce» (Col 1,3) o ancora più esplicitamente quando agli Efesini indica la vera patria, la dimora definitiva nella quale alcuni sono già arrivati e verso la quale noi siamo in cammino: «Voi non siete più stranieri ne ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio»
(Ef 2,19).
Ma a volte il Signore è così prodigo che dona al suo popolo santi particolarmente visibili e vicini, nel tempo e nello spazio, come san Riccardo
Pampuri.
E' nato nella nostra campagna, figlio della terra lombarda e della sua concretezza, nascosto agli occhi del mondo prima negli anni della sua formazione, poi in quelli del suo lavoro come medico condotto, infine tra i
Fatebenefratelli, nella cui congregazione ha trovato la forma definitiva della sua vocazione battesimale alla santità.
La chiesa di
Trivolzio, ove si trova il suo corpo, è meta sempre più intensa di numerosi devoti, che chiedono e in tanti casi ottengono grazie di ritrovata salute fisica e pace spirituale.
Nella storia della grande amicizia cristiana, san Riccardo si rivela come un fratello maggiore, che indica alla nostra vita inevoluta ma pur desiderosa della santità la radice di ciò che conta, cioè l'appartenenza a Cristo, e la via che essa apre, la sequela a Lui.
Non è la sua una vicenda clamorosa quanto a opere, sebbene la straordinaria partecipazione di popolo ai suoi funerali dimostri quanto egli avesse lavorato tra la sua gente e con quale amore.
Ma lo spettacolo di san Pampuri sta nell'amore a Cristo presente nella Chiesa e nel mistero della sofferenza, nell'adorazione e nel servizio di tale Presenza vissuti giorno dopo giorno, nella semplicità dell'offerta.
Ci sia egli intercessore di tante grazie e ci ottenga il dono di un cuore, come il Suo, «tormentato dalla gloria di Cristo,ferito dal suo amore, con una piaga che non si rimargini se non in cielo», come s'esprime la bella preghiera alla Madonna di padre
Grandmaison.
Milano, 28 ottobre 1996.
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Piero
Vigorelli MIRACOLI guarigioni, prodigi e apparizioni nel mondo,
Piemme 2003.
Capitolo
II
Riccardo
Pampuri, il santo dei giovani.
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La storia di fra Riccardo
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Le prime guarigioni
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I due miracoli della beatificazione
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Il miracolo della canonizzazione, in Spagna
-
Nuovi miracoli
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Avevo un tumore di tre chili e mezzo... |
Don
Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione,
lo indica come «un fratello maggiore» e ricorda che «a volte il
Signore è così prodigo, che dona al suo popolo santi
particolarmente visibili e vicini, nel tempo e nello spazio, come
san Riccardo Pampuri».
Filippo
Gavazza, ventisette anni, ultimo biografo di questo grande santo
della tradizione ambrosiana, è sicuro che «se san Riccardo fosse
ancora in vita, sarebbe stato insieme a noi giovani a Tor Vergata,
nella storica notte tra il 19 e il 20 agosto 2000. In prima fila a
cantare "Emmanuel", a battere le mani e ad ascoltare con
stupita attenzione le parole di un commosso Giovanni Paolo II».
L'attualità,
la contemporaneità, la vicinanza con una persona morta oltre
settant'anni fa sono forse gli aspetti che più colpiscono. Perché
mai un ragazzo di oggi dovrebbe considerare come un fratello una
persona che ha vissuto la disfatta di Caporetto, che ha fatto il me
dico condotto in un paesino della provincia milaneseche in soli
trentatré anni di vita su questa terra non ha neanche fatto in
tempo a farsi conoscere?Eppure, se si entra nella piccola chiesa
parrocchiale di Trivolzio (Pavia) dove riposano le sue spoglie, si
possono trovare una settantina di quaderni zeppi di pensierini di
ragazzi che implorano un buon voto all'esame di maturità, chiedono
di proteggere il loro primo fidanzamento, si inventano una nuova
preghiera, invocano la guarigione del cane o del micio, dicono che
lo penseranno mentre la sera saranno in discoteca, vorrebbero un
motorino nuovo, gli scrivono con i geroglifici degli Sms o in bella
prosa.
Altri
gli chiedono grazie, sapendo di bussare alla porta giusta, perché
sono centinaia i miracoli di guarigione documentati in Italia e
all'estero dovuti all'intercessione di Riccardo Pampuri, il santo
della vita di tutti i santi giorni.
«Era
necessario che l'eroico diventasse quotidiano e il quotidiano
diventasse eroico» era il titolo della mostra a lui dedicata nel
1997 al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.
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Filippo Cavazza, I MIRACOLI
DI SAN RICCARDO PAMPURI, Piemme 2003
INDICE
Lettera all'autore (di don Luigi Negri)
I. La vita
Gli anni dell'Università e la Grande Guerra
La vita da medico
L'ingresso nei Fatebenefratelli (1927-1930)
II. I miracoli
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Le
prodigiose guarigioni e i casi di malati all'ultimo stadio,
incredibilmente ristabiliti senza bisogno dell'intervento medico,
sono soltanto il vertice più clamoroso e appariscente dì una
miriade di eventi miracolosi che avvengono giorno dopo giorno nel
cuore di chi si affida alle cure di san Riccardo Pampuri, «medico
dell'anima e del corpo».
Storie
nuove e storie antiche raccontate in prima persona da chi ha toccato
con mano i segni della potenza e della grazia di Dio. Sono i
miracolati a parlare, con le loro testimonianze e le loro lettere.
Persone
che con l'aiuto di Dio hanno ricominciato a sperare, a lottare, a
vivere.
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Gabriella
Meroni, A SAN RICCARDO preghiere e testimonianze, Piemme
2004.
INDICE
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Ti Prego
Per la salute
Cuori di Madri
Amore e vocazione
Missione di medico
Parole di uomini
Aiutami
-
Grazie
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Bambini
-
Poche parole
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Appendice: Vita di San Riccardo Pampuri |
PREFAZIONE
Era
il 9 dicembre 1989, festa di san Siro patrono della diocesi di
Pavia, quando io, tornato da Roma dove il 1° novembre avevo
concelebrato con il Papa in occasione della canonizzazione di
Riccardo Pampuri, ho messo un registro vicino all'altare del santo,
pensando che la gente mettesse una firma come testimonianza della
propria devozione. La gente, invece, ha iniziato a scrivere frasi,
ad aprire il cuore al santo, quasi confessandosi pubblicamente a
volte, volendo lasciare lì, vicino a Riccardo, le pene, i desideri,
le richieste e anche i ringraziamenti, che aveva nel cuore, in modo
che lui potesse ogni giorno vederli e presentarli al Signore perché
li esaudisse.
Dal
1989 al 1995 sono stati completati 4 registri in tutto, poi dal
febbraio del 1995 la devozione a san Riccardo è esplosa. Non per un
progetto o un merito del parroco o dei parrocchiani di Trivolzio, ma
per uno di quei disegni di Dio che noi non riusciamo umanamente a
comprendere. Certo a questo ha collaborato l'invito di monsignor Luigi Giussani a pregare
san Riccardo, a cui ha dato una risposta entusiasta il popolo di
Comunione e Liberazione di tutta Italia - non solo della Lombardia a
cui era stato indicato come il santo «vicino» - e, possiamo dire,
anche di tutto il mondo. Certo poi ci sono state anche trasmissioni
televisive, i programmi di Radio Maria, molti libri... ma è
impressionante vedere in questi anni folle sempre più numerose
arrivare a Trivolzio, piccolissimo paese di 1.200 abitanti ove non
c'è nulla di particolare, nemmeno un ristorante per mangiare.
Ho
dovuto allora mettere quattro registri vicino all'urna di san
Riccardo, e negli ultimi otto anni ne sono stati riempiti arca 130.
Dobbiamo ringraziare la dottoressa Gabriella Meroni che, con tanta
pazienza, ha letto, non tutti, ma parte di questi registri e ha
raccolto alcune frasi significative.
Io
vorrei sottolineare alcune cose che balzano all'occhio leggendo
questo libro: a san Riccardo si chiede di tutto. E giusto chiedere
la salute: era medico, ma poi lo si sente uno come noi, che ha avuto
i nostri problemi e le nostre difficoltà, e allora i ragazzi e i
giovani chiedono la voglia di studiare e la promozione, ma anche di
andare d'accordo con i genitori e di diventare un campione dello
sport o dello spettacolo, le giovani coppie chiedono bambini, le
famiglie la comprensione e la concordia, gli anziani la pazienza...
Ma
quello che in tanti chiedono è di scoprire la propria vocazione e
avere il coraggio di dire di sì al Signore; se la vocazione è il
matrimonio, si chiede di trovare il compagno giusto. E bello vedere
che si implora aiuto per capire e la forza per fare la volontà di
Dio, e in particolare si chiede di poter diventare santi. Ci sono tante mamme che si rivolgono al
nostro santo presentandogli i loro problemi e le loro difficoltà,
ma è interessante vedere come tanti, tantissimi uomini scrivono su
questi registri senza nessun rispetto umano: la devozione a san
Riccardo non è cosa «da donnicciole», ma è realmente un
incontro con un vero «amico» che ci comprende e ci può
soccorrere. Ci si accorge anche, leggendo alcune frasi, che sono i giovani a portare gli adulti dal santo, sono i figli che
portano qui i loro genitori. Riccardo è veramente il «santo dei
giovani» che, specialmente al sabato sera, corrono da lui per
ritrovare energia e forza per il cammino cristiano di una nuova
settimana.
In
questo libro troviamo poi anche tantissime testimonianze di grazie,
di miracoli ottenuti. Grazie e miracoli non pubblicizzati, ma
testimoniati solo lì, sul registro, e poi rivelati solo ai
conoscenti, agli amici... è con questo passaparola che la devozione
a san Riccardo si è diffusa e si diffonde sempre più.
Commoventi
sono le semplici richieste dei bambini che si rivolgono al santo con
tanta spontaneità e chiedono senza timore ogni cosa. «Chiedete ed
otterrete» ha detto Gesù, ma per cambiare l'acqua in vino a Cana
c'è stato bisogno dell'intervento di Maria. Così anche oggi il
Signore vuole l'intervento di Maria e dei santi per concedere
grazie: ecco perché preghiamo san Riccardo, il medico dei corpi e
delle anime, che è sempre disposto a intercedere per noi presso il
Signore per ottenerci quelle grazie di cui abbiamo bisogno.
La
lettura di questo libro ci aiuta a sentire san Riccardo sempre più
vicino a noi, e a ripensare al modo in cui lo preghiamo e ci
rivolgiamo a lui, e speriamo di potere anche noi dire, come Luca sul
registro: «Sono felice di averti conosciuto: ho scoperto di potere
essere santo. Concludo un cammino fatto insieme a tè».
Don Angelo Beretta
parroco di Trivolzio
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